Matteo è stato assunto grazie al progetto «Coloriamo l’invisibile» di Fondazione Adecco. È il nuovo graphic designer support di Dual Italia, la più grande managing general agency italiana del mercato assicurativo. Matteo è neurodivergente. E la sua storia è stata raccontata a Milano durante l’evento «Neurodiversità: se la conosci… la includi!», organizzato nell’ambito del “Dive in festival”, una delle maggiori iniziative internazionali sulla diversità e l’inclusione promosse dai Lloyd’s nell’ambito del settore finanziario e assicurativo. I momenti più significativi del percorso vissuto in Dual Italia sono stati descritti dalle figure manageriali e specialistiche interne ed esterne che hanno collaborato lavorando in rete per portare a termine con successo un’esperienza che ha coinvolto positivamente tutto il gruppo. «Le aziende possono giocare un ruolo chiave per promuovere l’inclusione, perché hanno la capacità di muoversi in modo più rapido e incisivo rispetto alle istituzioni», ha spiegato Maurizio Ghilosso, managing director di Dual Italia ed executive chair di Dual Europe. Durante l’incontro, Vincenza Marcantonio, people & oprganisation director di Dual Italia, e Diana Pastarini, head of marketing & communications dell’agenzia assicurativa milanese, hanno approfondito gli aspetti chiave del percorso che l’azienda ha seguito per completare l’inserimento di Matteo, un’attenta combinazione tra piccoli accorgimenti organizzativi, strumenti specifici e una pianificazione accurata. Il match tra le esigenze aziendali e le competenze della persona è stato il cuore del processo. L’identificazione di compiti specifici e mansioni ben definite, insieme a un affiancamento costante da parte di un tutor aziendale dedicato, ha creato un ambiente favorevole all’inserimento. Un approccio che ha reso possibile superare gli ostacoli iniziali, facilitando l’adattamento di Matteo al nuovo contesto lavorativo.
Già nel 2007, Dual Italia, pur avendo assolto gli obblighi di assunzione per le categorie protette, aveva inserito in azienda una persona con la sindrome di down grazie all’attività di recruiting mirato di Agpd, l’Associazione genitori e persone con la sindrome di down. Con la supervisione di un tutor dedicato, Giulia, allora 24enne, aveva iniziato con la gestione dei sinistri per poi allargare le sue competenze all’area portafoglio e all’amministrazione. Questa prima positiva esperienza ha indotto l’azienda a replicare: a gennaio 2020 è arrivato Andrea, che in pieno lockdown ha imparato da zero un mestiere e che oggi si occupa di fatturazione elettronica ed è parte integrante dell’organico di Dual. «In Dual Italia l’inclusione lavorativa si conferma un tema centrale, perseguito con impegno e attraverso la costruzione di percorsi di crescita personalizzati e supportati da una rete di esperti, dimostrando come l’inclusione di persone neurodivergenti o con disabilità intellettive sia un’esperienza di crescita sia per le persone sia per l’azienda stessa», si legge in una nota del gruppo milanese. «Questo approccio crea un ambiente inclusivo per tutti, in cui l’attenzione alle esigenze del singolo diventa un valore condiviso».
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