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Aiko accelera verso le stelle: 3,5 milioni per l’espansione internazionale #finsubito prestito immediato #finsubito richiedi prestito immediato


La startup torinese che vuole automatizzare le missioni spaziali incassa  nuovi fondi per lo sviluppo. Il futuro dell’aerospazio secondo il founder Lorenzo Feruglio e i finanziatori Deep Ocean Capital e Primo Ventures

Tre milioni e mezzo per Aiko e i suoi software avanzati basati su intelligenza artificiale e automazione per applicazioni spaziali. Il roud di serie A è stato siglato da Deep Blue Ventures (DBV), il fondo Deep Tech di Venture Capital gestito da Deep Ocean Capital Sgr, e Primo Ventures Sgr – attraverso il fondo di venture capital Primo Space Fund specializzato nel settore space tech che inaugurò la sua missione mettendo la prima fiche proprio sulla startup torinese su cui oggi rafforza la presenza.

L’aumento di capitale milionario, l’obiettivo è accelerare la crescita

L’operazione – che porta la raccolta totale di Aiko a 6,5 milioni di euro – fa parte di un aumento di capitale complessivo di 5 milioni, ancora in corso e aperto a nuovi investitori, con l’obiettivo di accelerare la crescita della startup e favorirne l’espansione internazionale, a partire dagli Stati Uniti, Paese che guida l’evoluzione della space economy, e dall’accelerazione dello sviluppo del team in Francia. «Il nostro obiettivo è quello di abilitare missioni spaziali autonome, in cui la tecnologia possa fare la differenza sia nella prevenzione dei guasti sia nell’ottimizzazione di tutte le operazioni critiche – dice al Corriere della Sera Lorenzo Feruglio, fondatore e Ceo di Aiko – L’espansione internazionale è un tassello essenziale per raggiungere questo scopo. Gli Stati Uniti rappresentano un mercato molto più vasto e competitivo rispetto al panorama europeo. Stiamo pianificando l’ingresso in questo mercato e ci aspettiamo di essere in grado di partire dalla seconda metà del 2025. Inizieremo dalla scelta della go-to-market, definendo chiaramente che tipo di business model caratterizzerà la sede che apriremo. Stiamo già iniziando a tracciare delle risposte anche ad altre domande come hiring, location operativa, network e sviluppo del business».




















































L’intelligenza artificiale al servizio delle missioni spaziali

Aiko si è affermata nel panorama europeo grazie ai suoi prodotti di punta: gifted_GENE e orbital_OLIVER, due soluzioni software che stanno rivoluzionando la gestione delle missioni spaziali
Gifted_GENE consente la manutenzione predittiva delle infrastrutture spaziali, prevenendo guasti con diversi giorni di anticipo e aumentando così l’efficienza operativa dei satelliti. «Un esempio pratico? Il nostro software è in grado di avvisare il cliente di possibili guasti con quattro giorni di anticipo, offrendo così un vantaggio competitivo notevole per i gestori di missioni spaziali. L’operatore che usa il nostro software ha a disposizione un modo di lavorare completamente nuovo: invece che reagire a guasti imprevisti, può pianificare in anticipo operazioni correttive. Questo processo consente di mantenere il satellite operativo per un tempo maggiore», spiega Feruglio. 
Orbital_OLIVER, invece, è il sistema operativo di bordo che automatizza le missioni. E permette per esempio ai satelliti di migliorare la qualità dei dati inviati a terra, risparmiando risorse. «A esempio – dice ancora Feruglio – il nostro software consente al satellite di evitare di scattare foto di aree coperte da nuvole, evitando così inutili sprechi di risorse. In altre parole, il satellite diventa in grado di riconoscere le inefficienze, causata nel nostro esempio dalla presenza delle nuvole, e può decidere di posticipare l’operazione a un momento più favorevole, quando la scena sarà più limpida. Il risultato è che si migliora la qualità dei dati ricevuti a terra e si introduce un evidente risparmio di costi».

Deep Ocean Capital: per Aiko futuro promettente

Per Deep Ocean Capital, Aiko rappresenta il quinto investimento dal debutto nel 2023. Emilia Garito, fondatrice e presidente di Deep Ocean Capital SGR, sottolinea come la scaleup torinese incarni l’eccellenza italiana nell’automazione spaziale: «Aiko è una realtà promettente, dove le capacità imprenditoriali si fondono con le elevate competenze tecniche del founder e del team – dice la manager – Non è facile trovare due elementi così fondamentali insieme, anzi spesso accade che le capacità imprenditoriali si acquisiscono negli anni, mentre in questo caso sono già consolidate e riconosciute in Aiko. Inoltre la visione di mercato è sicuramente corretta e quindi vincente». E non solo: le soluzioni dell’azienda sono scalabili sia sul fronte geografico sia su quello dell’applicabilità a settori diversi dal quello aerospaziale. «Come a esempio – precisa Garito – per la manutenzione predittiva nella produzione di velivoli e produzione industriale, già nel breve termine, e ancora in ambito di supporto alle decisioni in ambiente di comando e controllo del traffico aereo da terra, ma nel medio e lungo termine».

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Primo Ventures: «Aiko nostro primo investimento, oggi è una conferma»

Per Primo Ventures, che nel 2020 aveva lanciato il primo fondo VC italiano e uno dei primo al mondo dedicato alla space economy, questo round è invece una conferma. «Aiko è stato il nostro primo investimento e siamo stati testimoni della loro capacità di sviluppare soluzioni tecnologiche d’avanguardia – dice Matteo Cascinari, General Partner di Primo Space – La start up ha visto crescere sia il team in termini di quantità e qualità, sia la tecnologia, sia la sua reputazione sebbene all’interno di un mercato che tende a privilegiare le realtà più consolidate. Per quanto riguarda il modello di business, Aiko ha sempre puntato ad ottenere ricavi ricorrenti (il cosiddetto saas-software as a service) e questo è il motivo che ci ha spinto a partecipare sia al primo che al secondo round insieme appunto all’evoluzione positiva che abbiamo avuto modo di osservare dall’interno della società».
E lo spazio di crescita è ancora enorme. Secondo l’UCS Satellite Database, attualmente ci sono 7.560 satelliti in orbita intorno alla Terra e tale numero è destinato ad aumentare nei prossimi anni: Euroconsult prevede, infatti, che tra il 2023 e il 2032 verranno lanciati in media oltre 2.800 satelliti all’anno (pari a 8 satelliti al giorno) con un conseguente aumento anche della domanda di soluzioni di manutenzione predittiva dei satelliti. «Il settore spaziale si sta espandendo sia nel segmento istituzionale che in quello commerciale – continua Cascinari – Aiko, è una delle poche realtà sul mercato che sin dalla nascita si è focalizzata sullo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale guadagnandosi una posizione sul mercato chiara e distintiva. Inoltre con il suo Dna da start up, che per natura è agile e veloce, riesce a seguire tutte le dinamiche del mercato e spesso anche ad anticiparle».

Espansione internazionale e oltre: le prospettive future di Aiko

La strategia di espansione di Aiko ora non si ferma agli Stati Uniti. Dopo aver rafforzato la propria presenza in Francia, con l’ampliamento della sede di Tolosa, la startup punta a consolidare la sua leadership nel settore dell’automazione spaziale, potenziando la sua capacità di offrire soluzioni integrate ai partner. «Puntiamo a scalare ulteriormente i nostri software di volo e di terra, per automatizzare l’intero processo operativo delle missioni spaziali», conclude Feruglio.
Il capitale raccolto consentirà ad Aiko di rafforzare anche la sua area di ricerca e sviluppo, focalizzata su deep learning, intelligenza artificiale e robotica spaziale avanzata. E già oggi, con 28 contratti finanziati, tra completati e in corso, e un fatturato che si prevede supererà i 5 milioni di euro nel 2025, è una delle più innovative nell’ecosistema europeo. Non solo per i numeri, ma anche per le relazioni che ha intessuto con istituzioni e attori commerciali: tra i suoi partner principali ci sono l’agenzia spaziale nazionale (Asi, Italian Space Agency) e l’Esa (European Space Agency), operatori satellitari (EutelSat OneWeb, Tyvak International) e produttori di satelliti, aziende del settore new space e università (tra cui Politecnico di Milano). Da giugno 2018, inoltre, fa parte dell’Nvidia Inception Program, riservato alle aziende che hanno nell’Intelligenza Artificiale la loro principale competenza e il loro obiettivo. Ma la corsa alla conquista dello spazio è appena iniziata.


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8 ottobre 2024

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