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Auto, Tavares: Stellantis non vuole abbandonare l’Italia, ma i costi sono alti #finsubito prestito immediato




Stellantis non vuole abbandonare l’Italia ed è pronta per la transizione energetica del settore auto, ma chiede “notevoli iniezioni di incentivi” per rendere più “accessibile” l’acquisto dei veicoli elettrici da parte della classe media. Il gruppo automobilistico difende le regole Ue sull’auto ma chiede che ci siano delle norme stabili. A chiarire il quadro della situazione è stato il numero uno del Gruppo, Carlos Tavares, che davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato, in un còima molto teso, ha garantito che Stellantis non ha alcuna intenzione di abbandonare il Belpaese con la produzione delle Fiat, Maserati, Alfa Romeo e Ferrari. “Mi sembra di individuare una certa rabbia, un certo livore. E’ lo stesso atteggiamento dei dipendenti Stellantis, la situazione è molto difficoltosa. Le regole che sono state decise, però, alla base della situazione attuale non sono state decise da Stellantis. Il gruppo è stato messo in una situazione darwiniana. Le regole, ripeto, non le abbiamo fatte noi”, ha poi detto Tavares replicando alle domande dei parlamentari. Non solo. Il numero uno di Stellantis ha poi smentito categoricamente le voci secondo le quali il Gruppo vorrebbe lasciare l’Italia. “Noi non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare l’Italia. E lotteremo come dei dannati per mantenere la nostra posizione in Italia”, ha rimarcato il ceo.

La trasizione ha bisogno di tempo, occorrono regole stabili

“Stellantis è pronta per la transizione. L’unica cosa che vi chiediamo è la stabilità di questi regolamenti, perchè nel nostro settore il tempo di attraversamento è molto lungo. Non chiederemo nessuna modifica, ma di garantire la stabilità delle regole”, ha detto l’amministratore delegato di Stellantis aggiungendo che “la strategia scelta dall’Ue sul settore automotive non è la migliore dal punto di vista dell’impatto sul pianeta e sulla società, ma ora possiamo solo dare il nostro contributo per raggiungere quegli obiettivi. Da un punto di vista etico dobbiamo fare del nostro meglio e invece di litigare sui regolamenti, forse sarebbe meglio metterci al lavoro”.

Più 40% costi con elettrico, rendere veicoli accessibili con incentivi

Tavares si è poi soffermato a lungo sui costi da sostenere per il passaggio dai veicoli tradizionali endotermici a quelli elettrici. “Per la tecnologia elettrica io ho un 40% di aumento dei costi, ne consegue che il sistema non è in grado di assorbire gli aumenti ma io li ho e il consumatore non li vuole e non riesce ad affrontarli. La conseguenza è che creo all’interno di questa filiera una tensione insopportabile. Voi leader politici dovete spiegarmi come faccio a gestire questi attriti. Io sono obbligato ad aumentare del 40% i costi. Questo non è un problema a breve, ma a lungo termine”, ha osservato l’ad, precisando che “bisogna quindi incentivare l’acquisto dei veicoli elettrici rendendoli accessibili attraverso notevoli iniezioni di incentivi”.

I veicoli cinesi costano il 30% in meno dei nostri

“In Cina c’è una saturazione di stabilimenti, hanno un eccesso di capacità. Abbiamo nuovi concorrenti che arrivano, gli Usa si chiudono e l’Europa cerca di fare la stessa cosa. Mentre noi cerchiamo di assorbire questo aumento del 40% dei costi, i cinesi hanno un 30% di vantaggio competitivo e questo accentua ancora la pressione sull’industria italiana, perché c’è da assorbire un ulteriore choc e la situazione diventa davvero difficile”, ha quindi sottolineato il ceo, precisando che “i veicoli cinesi costano il 30% in meno dei nostri, questo non fa che aumentare la pressione sull’industria automobilistica. Era prevedibile e l’avevamo previsto. La situazione è veramente difficile, non mi stupisco del fatto che il nostro settore sia sotto pressione”.

Il costo dell’energia in italia è troppo alto, è svantaggio notevole

Per Tavares il vero problema in Italia è rappresentato dai costi troppo alti dell’energia. “In Italia il costo dell’energia è molto elevato, per esempio è doppio rispetto a quello della Spagna, e questo è uno svantaggio notevole. Non so perché succeda, ma è un fattore che dobbiamo considerare”, ha detto il ceo, sottolineando che “abbiamo vari stabilimenti in Italia, abbiamo un piano preciso. Ho già detto che la nostra strategia, per quanto riguarda l’allocazione dei veicoli agli impianti industriali, è già fissata fino al 2030, in alcuni casi anche oltre. Questa è una buona notizia, ma non posso non tenere conto del costo dei veicoli, in modo da difendere i margini e quindi la società stessa. Se vogliamo vendere i veicoli, dobbiamo venderli a prezzi accessibili per la classe media. Se non garantiremo prezzi accessibili, non avremo i volumi necessari e, se non avremo i volumi, non potremo assegnare veicoli agli impianti. Quindi il problema non si risolve, motivo per cui bisogna tenere conto del tema dei costi”, ha proseguito Tavares sottolineando che “quando parliamo di contenimento costi tutti pensano subito a chiusure di stabilimenti e tagli di posti di lavoro. Dobbiamo invece favorire creatività, innovazione, svolte tecnlogiche, perché ci sono differenze competitive tra i vari Paesi”.

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Non parlo di 1 mln di veicoli ma di 1 mln clienti. Meglio dare sostegno alla domanda

“Riguardo il milione di veicoli di cui si parla spesso, io non parlerò mai di un milione di veicoli ma di un milione di clienti, concetto che qualcuno di noi ha forse dimenticato. Se avremo un milione di clienti vi assicuro che avremo un sistema produttivo in Italia che potr produrre tutti quei veicoli. Ecco perchè è meglio dare sostegno alla domanda”, ha infine concluso il ceo garantendo che “la governance di Stellantis è molto forte e la presidenza di Elkann garantisce la forza. Rispetto ad altri produttori automobilistici noi abbiamo la fortuna di avere una governance ottima e forte. Smettiamola di pensare che ci sia una influenza esterna che voglia mettere l’Italia all’angolo”, ha ribadito Tavares, “la nostra governance è forte e bilanciata. Se volete fare le vittime di una influenza politica di qualche paese, io non sarei qui a parlare con voi. Noi abbiamo la fortuna di avere una ottima governance. Stellantis ha un board eccellente, nel quale non c’è nessun rappresentante dello stato francese”.

500 Ibrida a Mirafiori anticipata nel 2025

Nella mattinata, prima di andare in Parlamento, Tavares ha incontrato i sindacati, annunciando alcune novità sull’Italia. Durante una riunione con Aqcfr, Fismic Confsal e Uglm, il manager ha confermato gli obiettivi fissati nel piano industriale 2030 e tra le novità ha comunicato che è prevista l’introduzione di versioni ibride su tutti i modelli della gamma, con l’anticipo della produzione della 500 ibrida a Mirafiori. “Sono positive le notizie che arrivano per lo stabilimento di Mirafiori, con Stellantis che oltre a tutti i nuovi progetti messi in campo nell’ultimo periodo, nel quale ha investito ingenti risorse, ha annunciato l’anticipo della produzione della 500 ibrida”, ha detto il segretario Fismic Confsal di Torino, Sara Rinaudo.

 



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